Posted by Unknown on lunedì, marzo 03, 2014 | No comments
- Il
nostro Leo. Condannato alla stessa sorte che fu di Paul Newman,
quella dell'oscar che non venne mai. Dategli quell'oscar, ne è degno;
o finirà che tenterà di annegarsi sotto la doccia. L'oscar al
miglior attore protagonista è andato invece all'ottimo Matthew
McConaughey mentre tra le attrici ha vinto Cate Blanchette, su cui
dirò subito una cosa. "Blue Jasmine" non mi è piaciuto
nel complesso, ma la sua interpretazione era perfetta (tanto per
cambiare); unica nota davvero positiva di un film con una
sceneggiatura debole, battute telefonate e personaggi scontati, che
voleva essere tragicomico e non ci è riuscito per niente. Un'attrice
superiore a quella che quest'anno rché è riuscito nell'impresa di
rinnovarlo; ogni regista che si confronterà con uno Sci-Fi dovrà
misurarsi con questo film e nella prossima recensione vi dirò
perché. Storicamente agli oscar è tradizione che la fantascienza
non si premia; uno dei più grandi film di
fantascienza di tutti i tempi "2001: Odissea nello Spazio"
sapete quanti oscar prese? Uno. E neanche al "miglior filmera l'unica che poteva contendergli il premio, ovvero Sandra Bullock. Che per la prima volta ha interpretato un ruolo impegnativo e difficile. E considerando che viene solo da commedie e film d'azione (spesso veramente da far pietà) avevo ottimi motivi per essere scettico su di lei e infatti lo ero. Eppure mi sono dovuto ricredere; in Gravity non sbaglia un colpo. A grande bellezza raramente si accompagna grande virtù? Si, ma fortunatamente non stavolta. Una riflessione è d'obbligo a questo punto: era la sua occasione d'oro per l'oscar (Cate probabilmente ne avrà molte di più) e se lo meritava perché sono state pari, per una volta. - Ma Gravity comunque non è restato a mani vuote, anzi, ha fatto proprio strike al Dolby Theatre di Los Angeles; un capolavoro che merita tutti e sette i premi che ha ottenuto, tra cui “miglior regista” al messicano Alfonso Cuaròn. La maggior parte di noi spettatori e gran parte della critica ha avuto la stessa sensazione al cinema; siamo davanti a qualcosa di diverso, mai visto prima, dal modo di girare ai significati nascosti dietro questa pellicola al cardiopalma dove c'è molto, molto più di quello che sembra a prima vista. Gravity resterà una pietra miliare del genere pe"
o al "miglior regista", solo un misero riconoscimento agli
effetti speciali. Ma pazienza, "Dodici anni schiavo" è il
miglior film dell'anno per l'Academy. Ma quello che più ci riempie
d'orgoglio è l'oscar al miglior film straniero, consegnato da Ewan
McGregor a Paolo Sorrentino per la “Grande bellezza”, un film
che anche se non è piaciuto a tutti o ha lasciato abbastanza indifferenti (come
al sottoscritto) ha fatto tornare finalmente in Italia un premio che non vedevamo da tanti anni; un miracolo che ci fa bene. - Riguardo la cerimonia invece, direi che è iniziata un po' troppo fiacca, ma col tempo è
migliorata gradualmente e la presentatrice Ellen DeGeneres, (scelta
per la seconda volta per gli Oscar), storica conduttrice di uno dei più popolari talk show
americani,”The Ellen DeGeneres Show” (dedicato, tra l'altro, anche
alle interviste delle celebrità del grande schermo), è stata
divertente e vivace senza annoiare mai. La svolta della giornata è
stata nel momento in cui ha ordinato delle pizze che ha portato personalmente agli
attori delle prime file, con tanto di tovaglioli e piatti di
plastica, creando così un' atmosfera calda e informale grazie anche
all'appoggio spensierato di alcune delle star. Tra le più simpatiche
e visibilmente a loro agio William Bradley Pitt, noto
ai più come Brad, Kevin Spacey e Julia Roberts, mentre il peggiore
in campo un Christian Bale gelido, che sembrava rodersi
l'anima quando non è stato premiato. Tante le esibizioni dal vivo,
tra cui spiccano la performance di Jim Carrey e quella di Pink che
ha cantato "Over the Rainbow", in occasione del
settantacinquesimo anniversario della versione cinematografica del
"Mago di Oz". Una discreta serata, con alti e bassi, ma
niente male nell'insieme.
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